Quando si usa il termine Crepe si resta abbastanza sul generico in quanto si fa riferimento a tessuti che differiscono per materiale e peso. Questo tessuto ha un aspetto increspato, mosso e granuloso, da qui il nome crepe, parola francese che in italiano si traduce come “crespo”. Nel corso del nostro articolo ci concentreremo sul tessuto scuba crepe, un materiale può essere lavorato in qualsiasi fabbrica di tessuti. Prima di entrare nei dettagli, anticipiamo che lo scuba crepe è un tessuto elasticizzato caratterizzato da un lato con una texture granulosa e morbida. Ha un peso medio e un bel drappeggio. Ma basta con le anticipazioni, perché sull’argomento c’è molto da dire e bisogna farlo in modo dettagliato.
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ToggleDi che cos’è fatto questo particolare tessuto? È un miscuglio di spandex e poliestere. Ma perchè la parola “scuba”? La parola fa riferimento alla costruzione densa e a doppia maglia. Quanto al termine crepe, il riferimento è alla superficie struttura del tessuto. Abbiamo così un tessuto robusto ed elastico che si presta a svariati impieghi, anzi, proprio la consistenza, lo spessore e l’elasticità sono caratteristiche che differenziano questo tessuto da tantissimi altri e si fa preferire per confezionare giacche, pantaloni e gonne. Proprio la versatilità che contraddistingue questo tessuto fa sì che sia di grande interesse per molti stilisti.
Ci sono due possibili modi di produzione che partono dall’elemento di base che è il cloroprene. Il primo richiede l’uso del butadiene che porta alla produzione di un policloroprene a base di petrolio. Il secondo metodo si ottiene dalla reazione del cloroprene con un derivato del calcare. In questo secondo metodo il cloroprene viene polimerizzato in emulsione a radicali liberi. Ciò crea il policloroprene che è allo stato liquido.
In fabbrica, indipendentemente dal metodo usato per ottenere il policloroprene, si usa lo stesso metodo di produzione. In base a ciò che si vuole ottenere, si aggiungono degli additivi che a seconda dei casi aumentano l’elasticità, la resistenza al fuoco e così via. Il policloroprene viene tagliato e un macchinario ricava dei fogli sottili di questo materiale i quali sono spruzzati con una resina epossidica e quindi, laminati con una forma modificata di nylon. Il prodotto ottenuto è pronto per essere inviato alle fabbriche di tessuti che lo usano per realizzare i loro prodotti tessili.
Gli usi del tessuto scuba crepe, probabilmente, sono più di quanti si possa pensare. Innanzitutto, dobbiamo dire che si usa per diversi capi di abbigliamento, in particolare per gli abiti da donna ma anche per fare gonne e pantaloni. Va comunque detto che si tratta di un tessuto preferito soprattutto per alcuni capi di abbigliamento, in particolare per quelli aderenti e quelli sportivi. Gli abiti fatti con questo materiale si fanno apprezzare per il drappeggio fluido e morbido. Non crediate, però, che il tessuto scuba crepe sia usato solo per l’abbigliamento; si tratta di un tessuto che trova impiego anche nel campo degli accessori per fare, ad esempio, delle borse, ma anche nel campo dell’arredamento grazie alla sua capacità di conservare la forma.
Una delle caratteristiche di questo tessuto è che non si sfilaccia dunque, non è necessario fare l’orlo. Grazie al suo spessore, non è neanche necessario applicare una fodera. Attenzione però perché essendo la superficie di questo tessuto liscia e soggetta a scivolamenti, si strappa facilmente. Per evitare inconvenienti, si consiglia di un ago a sfera. Con la macchina da cucire bisogna usare un piedino.
È fondamentale una manutenzione adeguata per consentire al tessuto di preservare le sue qualità e durare nel tempo. Cominciamo dal lavaggio che deve essere fatto a mano e in acqua fredda. Il detergente deve essere delicato. Il tessuto non va strizzato. Se non si può fare a meno del lavaggio in lavatrice, bisogna impostare un ciclo delicato avendo cura di mettere il capo in un sacchetto. Completato il lavaggio, senza centrifugare, far asciugare all’aperto evitando l’esposizione diretta alla luce del sole. Questo tessuto difficilmente sgualcisce ma se si ritiene necessario stirare, il ferro deve essere impostato ad una temperatura medio bassa. Il ferro non deve stare a contatto diretto con il tessuto, si consiglia di frapporre un panno o qualcosa di simile. Per preservare il colore del tessuto, si consiglia di lavarlo con capi di tinta simile.
Il crepe tradizionale è un po’ più leggero dello scuna. Il primo, infatti, pesa 275 grammi per metro quadrato mentre il secondo ha un peso di 290 grammi per metro quadrato. Entrambi i tipi presentano grandi doti di elasticità e capacità di conservare la forma.
È un tessuto che trattiene bene il calore. Come abbiamo già avuto modo di dire, lo scube gode di una grande elasticità e si adatta meravigliosamente alla forma del corpo. Difficilmente sgualcisce.
Tanti pregi ma purtroppo anche qualche difetto per questo materiale. Innanzitutto, non è biodegradabile dunque dal punto di vista della sostenibilità ambientale, non è il massimo. Il calore eccessivo può causare danni ed è un tessuto che non ha tra i suoi pregi la traspirabilità.