Vi siete mai chiesti come sia stato creato il vestito che indossate, la tovaglia sulla quale state mangiando leggendo quest’articolo, come sia stato colorato lo zainetto di vostro figlio o con quale tessuto il vostro vestito preferito sia stato cucito?
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ToggleLa risposta a tutte queste domande può essere trovata nella categoria delle materie prime tessili.
Cosa si intende per “materie prime tessili”?
Le materie prime tessili sono tutte quelle materie che vengono utilizzate dalle industrie tessili per realizzare la creazione di un capo, dalla scelta del tessuto, ai coloranti da applicarvi per creare un carattere e dare personalità al vostro capo, all’applicazione di prodotti chimici per rendere il vostro capo resistente e durevole nel tempo.
Vi sono diverse tipologie di materie prime tessili utilizzate nell’industria del settore. Dalla fibra di cotone, al tessuto, passando per coloranti, filati, prodotti chimici, lino e iuta, senza dimenticare la canapa, le materie prime tessili sono fondamentali nel processo di fabbricazione tessile di un capo di abbigliamento, di biancheria per la casa, di materiale da giardino e di tutto ciò che può essere creato ed utilizzato a livello tessile.
Identifichiamo, nel dettaglio, le materie prime tessili utilizzate dalle aziende del settore e come determinino la creazione del prodotto finale.
La fibra di cotone è sicuramente una delle materie prime tessili più utilizzate nell’ambito dell’industria tessile. Il cotone rappresenta una delle materie prime tessili più diffuse al mondo, sia nella varietà del cotone normale che in quella del cotone organico.
Essendo una delle fibre tessili più diffuse al mondo, il cotone vanta un utilizzo in moltissime tipologie di capi di abbigliamento. La variante organica permette un utilizzo del cotone nel pieno rispetto dell’ecosistema, dell’ambiente che ci circonda, evitando una produzione che alimenti il gas serra e il riscaldamento globale. Inoltre, attraverso la coltivazione di cotone biologico moltissimi agricoltori vengono aiutati economicamente, attraverso aiuti specifici creati ad hoc per valorizzare e favorire la coltivazione del cotone biologico.
La canapa è una fibra ottenuta dalle piante di cannabis. Fra le materie prime tessili presenti in natura, si tratta sicuramente di una delle fibre tessili più diffuse. Attraverso la diffusione della canapa, è possibile creare spaghi di diversi utilizzi. Inoltre, la canapa viene utilizzata anche per la creazione di borse, soprattutto nei paesi orientali. Essa permette un processo di fabbricazione a basso costo, inferiore rispetto a quello previsto da altre file tessili. Inoltre, la coltivazione della canapa non prevede costi o lavorazioni eccessive, essendo una pianta che cresce e viene raccolta fra la primavera e l’estate.
Il tessuto è il risultato di più elementi combinati assieme, dalle fibre tessili ai filamenti. Il tessuto rappresenta la materia prima dalla quale partire per la creazione dei capi di abbigliamento. La scelta del tessuto da parte delle industrie tessili è essenziale, per capire come realizzare il modello creato dallo stilista, il tipo di modello che si vuole realizzare e il pubblico target da raggiungere, sempre nel pieno rispetto delle direttive ricevute dalle case di moda e dalle aziende di abbigliamento.
I coloranti rappresentano una delle risorse fondamentali per le materie prime tessili. Grazie ai coloranti, le aziende tessili possono dare vita a diverse tipologie di modelli di tessuto. I coloranti, infatti, permettono di colorare il tessuto dandogli una fantasia particolare, o creando un unico colore che poi darà personalità e carattere non solo al capo di abbigliamento, ma soprattutto a chi lo indosserà. I coloranti devono essere ipoallergenici, e pienamente compatibili con la fibra che l’azienda tessile vorrà colorare.
La scelta del filato è un’altra tappa fondamentale per la creazione di un modello, ed è una delle materie prime tessili scelta con maggiore cura dalle industrie. Esso viene ottenuto attraverso il processo della filatura, ed è disponibile in commercio in rotoli che potrete trovare in tutte le mercerie, in diversi colori. Vi possono essere diversi tipi di filato, ed essi si differenziano in base allo spessore, all’utilizzo che se ne vuole fare. Per esempio, i filati di cotone che potete trovare in merceria possono essere utilizzati per creare un capo, ma anche per pizzi e ricami da ricamare sul capo stesso.
Fra le varie materie prime tessili presenti all’interno di un’industria tessile troviamo anche i prodotti chimici e ausiliari. Essi vengono utilizzati per diversi scopi, dal fissaggio del colore nella fibra tessile al voler ottenere un particolare effetto sul tessuto, il quale determinerà successivamente il carattere del modello da indossare. In un momento storico come quello attuale, le aziende tessili stanno cercando di favorire e diffondere l’utilizzo di prodotti biologici, che siano pienamente ipoallergenici e che non costituiscano un pericolo non solo per la salute dell’uomo, ma anche dell’ambiente – cercando, per esempio, di limitare ed evitare l’utilizzo di un prodotto chimico come la soda caustica.
Il lino è una delle fibre naturali più utilizzate, fra le materie prime tessili, dalle industrie per la creazione di capi di abbigliamento. Il lino viene prediletto soprattutto per la fabbricazione di capi di abbigliamento estivi, essendo leggero e lasciando traspirare la pelle con il raggiungimento di alte temperature. Una curiosità: le origini dell’utilizzo di questa fibra naturale sono antiche! Infatti esso veniva utilizzato già dagli antichi Egizi per…avvolgere le mummie! Al giorno d’oggi, il lino non viene utilizzato solo per confezionare capi estivi, ma anche per i tessuti utilizzati in cucina, nella biancheria da letto e da bagno, e in svariati utilizzi nei vari campi industriali.
Anche la iuta è una delle materie prime tessili maggiormente utilizzate dalle industrie del settore. E’ una fibra economica, biodegradabile, e per questo essa viene maggiormente utilizzata per la fabbricazione di sacchi, corde da giardino e tutto ciò che può essere utilizzato all’aperto. La iuta viene lavorata attraverso una macerazione nell’acqua, la quale può durare anche fino a due settimane. A quale scopo? Per liberare la pianta dai batteri presenti in essa, e per poterla poi lavorare più facilmente.