Il neoprene è un materiale relativamente recente, basti pensare al fatto che ha meno di un secolo di vita. Furono gli scienziati
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ToggleArnold Collins e Wallace Carothers ha inventare questo materiale nel 1930. Il suo nome originale era Duprene. Resistenza a schiacciamento e taglio, elasticità, resistenza all’invecchiamento sono peculiarità di questo materiale usato nella fabbrica di tessuti. Ma ci sarà tempo per illustrare più nel dettaglio le caratteristiche del tessuto in neoprene, perciò, se volete saperne di più, continuate con la lettura.
Il materiale dalla DuPont Corporation (compagnia che ne detiene l brevetto) è stimato, tra le altre cose, per la sua impermeabilità. Un esempio classico dell’utilizzo del neoprene è rappresentato dalle mute da sub. Ma veniamo alla domanda principale: che cos’è il tessuto in neoprene? In sostanza si tratta di una gomma sintetica conosciuta anche come policloroprene. Un tessuto del genere è isolante, resistente al calore e al sole. Il tessuto è usato principalmente per l’abbigliamento da immersione e per gli sport acquatici in generale. In neoprene, oltretutto, ha una grande capacità di galleggiamento.
Il neoprene è il risultato della lavorazione del petrolio. Il processo che porta alla produzione del policloroprene è detto polimerizzazione in emulsione a radicali liberi. Durante questo processo il cloroprene naturale è trasformato in policloroprene sintetico. Le fabbriche tessili iniziano la lavorazione del policloroprene quando questo è allo stato liquido. In fabbrica si aggiungono degli additivi che hanno la funzione di aumentare l’elasticità. A questo punto il policloroprene è inserito in un miscelatore e quindi cotto in un forno speciale. Si ottiene, così, una gomma dura chiamata “pagnotta”, la quale viene successivamente tagliata. Le fette di neoprene sono inviate alle fabbriche di abbigliamento. Qui si tracciano i modelli sulle fette e poi tagliate, ricavando così mute ed altri tipi di abbigliamento. L’ultima fase è quella della cucitura così da ottenere il prodotto finale il quale, può essere completato con sostanze impermeabilizzanti o ignifughe.
Sono tante e interessanti le proprietà di questo tessuto. Il più noto, probabilmente, è quello dell’isolamento termico. Proprio grazie a questa caratteristica, si usa per la fabbricazione delle mute da sub. È un materiale molto elastico, si allunga all’inverosimile senza riportare danni. Resiste all’acqua ma anche ad oli, solventi e altre sostanze chimiche. Della sua proprietà di galleggiabilità abbiamo già fatto cenno in precedenza. Anche se stressato, il tessuto mantiene la sua forma. Ha una considerevole resistenza alle abrasioni. È un tessuto molto facile da lavorare e in virtù della sua superficie gommata, ha anche proprietà antiscivolo.
Le proprietà del neoprene su elencante danno un’idea di quelli che possono essere i vantaggi offerti da un tessuto del genere.
Può essere allungato e stressato, nonostante ciò, recupera la sua forma.
Il tessuto è impermeabile, resiste in acqua anche con condizioni particolarmente avverse. È un tessuto in grado di formare una barriera efficace contro gli elementi esterni. Tuttavia, è opportuno dire che questa qualità ha un rovescio della medaglia ovvero, che il neoprene non è traspirante.
Può essere facilmente plasmato, insomma, è facile imprimere la forma desiderata.
Tollera le temperature estreme, non solo quelle basse ma anche quelle alte senza che queste compromettano le principali caratteristiche del neoprene. Aggiungiamo che il neoprene è isolante ma è anche in grado di trattenere il calore. In altre parole, è un ottimo termoregolatore.
Dobbiamo dire che nel campo dell’abbigliamento l’uso del neoprene è piuttosto limitato, non è raro il suo utilizzo per abiti femminili. È un materiale che viene impiegato per realizzare custodie adatte alla protezione di dispositivi elettronici poiché protegge dai graffi. Come molti sanno, poi, è un materiale imprescindibile per le mute in quanto tiene asciutti e al caldo chi le indossa. Infine, questo materiale è usato anche per la costruzione di macchinari industriali.
I costi di produzione del tessuto in neoprene sono tra i più alti tra quelli di derivazione petrolchimica. Ad incidere, poi, sui costi c’è il processo produttivo ma anche le caratteristiche tanto apprezzate che il materiale offre. Il costo della pagnotta, cui abbiamo fatto riferimento prima, è sicuramente inferiore rispetto al materiale dopo che ha subito altri processi di lavorazione. Il mercato offre, a dire il vero, anche del policloroprene economico, tuttavia, in questo caso i rischi legati a difetti di produzione sono dietro l’angolo.
Vista l’origine del materiale, è facile intuire come il neoprene sia tutt’altro che ecocompatibile. Come tutti i prodotti di derivazione petrolchimica, l’impatto sull’ambiente è decisamente negativo. Proprio per le sue caratteristiche, per le sue proprietà ampiamente illustrate in questo articolo, si sta lavorando per far sì che il neoprene possa in qualche modo essere più rispettoso dell’ambiente. Probabilmente ci vorrà ancora un bel po’ di tempo prima di ottenere risultati apprezzabili in questo senso e non è anche certo che ciò avvenga; tuttavia, le caratteristiche positive di questo tessuto fanno sì che si continui ad usarlo.