Al giorno d’oggi è fondamentale che ogni industria tessile consideri al meglio il proprio piano di gestione dei rifiuti tessili. Lo sforzo per abitare un ambiente sano, ecologico a livello mondiale deve essere messo in pratica in ogni settore industriale.
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ToggleA questo riguardo, è necessario rivalutare il sistema di smaltimento dei rifiuti in ogni ambito industriale.
Come sta evolvendo l’industria tessile al riguardo? Quali sono i progressi nell’ambito dello smaltimento dei rifiuti tessili?
Cerchiamo innanzitutto di capire cosa sono i rifiuti tessili attraverso un’analisi approfondita dei diversi tipi di rifiuti, degli effetti nocivi che questi possono avere sull’ambiente e di come un corretto smaltimento dei rifiuti sia essenziale al giorno d’oggi.
I rifiuti tessili sono gli scarti delle industrie tessili che risultano dal processo di produzione. Essi possono essere scarti di vestiti, prodotti chimici non utilizzati, acque reflue.
Soprattutto nel processo di tintura, le acque reflue possono essere fortemente inquinate, poiché esse sono ricche di componenti chimici ad alto valore inquinante nell’ambiente.
I rifiuti possono avere un alto effetto nocivo nei confronti dell’ambiente, con un’influenza che può durare decenni. Ecco perché recentemente le aziende tessili hanno iniziato ad impegnarsi nei vari ambiti dell’eco-sostenibile per sviluppare un nuovo modello di produzione ecologica. In breve, per invertire la tendenza.
Se si considera lo sforzo già tangibile nell’utilizzo di fibre biologiche, quali il cotone biologico per esempio, e l’impegno di numerose aziende tessili di impegnarsi nell’eco-sostenibile, si può immaginare che questo processo di sensibilizzazione nell’influenza negativa che una cattiva gestione dei rifiuti tessili possa avere sia altrettanto in atto.
In Italia, il corretto smaltimento dei rifiuti tessili è diventato obbligatorio dal Gennaio 2022, mentre nel resto dell’Unione Europea esso diventerà obbligatorio dal 2025.
Attualmente, lo smaltimento dei rifiuti tessili avviene depositando il materiale di scarto presso le isole ecologiche. Tuttavia, le industrie possono avere al loro esterno delle aree appositamente adibite all’accumulo rifiuti.
I rifiuti secchi del tessile sono generalmente rifiuti che non sono oggetto di decomposizione veloce.
Essi sono costituiti dal materiale che non è biodegradabile e possono, però, essere riciclati per consentire la creazione di nuovo tessuto. Considerando che il settore tessile viene spesso indicato come inquinante, il riciclo dei rifiuti secchi permette un recupero della materia che altrimenti non potrebbe riassorbirsi in natura.
In Italia, attualmente è in atto una strategia sui tessuti che mira di recuperare il 100% dei rifiuti non biodegradabili del settore tessile.
I rifiuti di filatura possono contribuire all’inquinamento atmosferico in maniera attiva. La produzione di fibre sintetiche a base di petrolio alimenta i gas serra e il riscaldamento climatico. A causa di ciò, bisogna preferire filati e tessuti biologici, la cui fabbricazione non rappresenti un’ulteriore fonte di inquinamento atmosferico.
I rifiuti di abbigliamento sono prevalentemente capi che risultano difettati, e che quindi non possono essere messi in commercio a prezzo pieno.
Gli scarti di tintura sono prevalentemente liquidi, e rappresentano un’importante fonte di inquinamento per le acque ambientali. Infatti, lo scarico di questi rifiuti, se non adeguatamente trattati, può costituire un’importante fonte di inquinamento ambientale.
Da monitorare!
Si tratta di filati di scarto, che non servono per il confezionamento di nuove maglie.
Gli abiti scartati dai consumatori possono avere diverse destinazioni. In primis, essi possono essere depositati in apposite aree create all’interno dei negozi di abbigliamento, i quali si occuperanno di smaltire questi vestiti di scarto.
Una seconda destinazione degli abiti scartati, diventanti quindi rifiuti, possono essere i negozi di seconda mano. Grazie ai negozi di seconda mano, i vestiti scartati possono avere nuova vita, essere comprati a prezzi convenienti; tuttavia, questi negozi devono essere favoriti da politiche statali in grado di promuovere questo tipo di iniziative. Non sempre questo avviene!
In Irlanda o in Finlandia, per esempio, i negozi di seconda mano sono associati ad opere di rilevanza sociale, come le associazioni per la ricerca sul cancro, e una parte dei proventi della vendita di abiti di seconda mano viene devoluta a queste associazioni.
Il corretto smaltimento dei rifiuti è importante per le industrie ma anche per i privati cittadini. Entrambi le categorie possono cadere in multe e sanzioni se, a seguito di un controllo, emergono irregolarità nella gestione dei rifiuti.
Nel caso di un privato cittadino l’informazione è fondamentale, al fine di capire dove si trovi l’ecocentro più vicino e come comportarsi con la raccolta differenziata.
Per le industrie, l’azione del governo deve diventare concreta per sviluppare e garantire un approccio ecologico.
I rifiuti vengono smaltiti correttamente presso le isole ecologiche. Le isole ecologiche sono dei punti di raccolta presenti in ogni città. In Italia i rifiuti, se sono vestiti di scarto, possono essere smaltiti depositandoli negli appositi depositi gialli presenti in ogni città, gestiti da aziende che poi si occuperanno di procedere ad opere di beneficenza o ad eliminarli definitivamente.
Nel caso di acque reflue, il processo è più complesso in quanto le acque andranno principalmente analizzate e depurate. L’intervento di specialisti garantirà che le acque vengano depurate correttamente.