L’impatto delle nanotecnologie tessili nel settore dei tessuti è notevole ed ha permesso un grosso salto in avanti in termini di progettazione, produzione e performance. In questo articolo vedremo come l’integrazione di nanomateriali nelle fibre tessili abbia spalancato le porte a tessuti intelligenti e funzionali. Puoi vedere il grande potenziale nella creazione di prodotti tessili all’avanguardia e sostenibili nella pagina Fabbrica di Tessuti.
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ToggleIl potenziale dei nanomateriali non poteva certo sfuggire ai tanti imprenditori sparsi in giro per il mondo e tra questi, naturalmente, ci sono quelli del settore tessile che hanno ben compreso le profonde trasformazioni che le nanotecnologie tessili possono apportare. Trasformazioni che sono la spinta che serve all’industria tessile verso nuove prospettive e nuovi guadagni. Ma per capire bene il nostro discorso, è utile dire che i fondamenti della nanotecnologia sono riconducibili ad una questione essenziale, ovvero, che le proprietà dei materiali cambiano radicalmente quando le loro dimensioni si riducono su scala nanometrica. Applicata al settore tessile, la nanotecnologia fa sì che le proprietà fisiche, chimiche e biologiche dei materiali siano sintetizzate, ingegnerizzate e modificate per dare ai materiali le caratteristiche tessili che altrimenti non avrebbero. È possibile, così, aumentare la resistenza alla trazione dei materiali tessili, la struttura, la resistenza al fuoco, la durabilità, l’idrorepellenza, conferire proprietà antimicrobiche e molto altro. Grazie alle nanotecnologie tessili si possono creare nuove fibre con proprietà uniche ma sono utili anche a migliorare i processi di produzione, ad esempio per facilitare la tintura dei tessuti. Volendo sintetizzare con poche parole, si può dire che le nanotecnologie tessili rendono i tessuti più funzionali, performanti e sostenibili.
Chiarito che le nanotecnologie tessili offrono delle grandiose opportunità per migliorare le proprietà dei tessuti, nonché introdurre nuove funzionalità, vediamo alcuni esempi (non tutti) di come la nanotecnologia possa essere applicata alla produzione dei tessuti:
Per rispondere a questa domanda può essere utile citare lo studio dell’Università svizzera ETH Zürich condotto dalla ricercatrice Natalie von Goetz. Lo scopo dello studio era verificare se le nanoparticelle venissero rilasciate con il sudore e di conseguenza, assorbite dalla pelle. È stato osservato che mentre gli indumenti trattati con biossido di titanio non hanno rilasciato particelle, il nanosilver viene rilasciato con il sudore. Le conclusioni dello studio della ETH Zürich fanno ritenere a Rickard Arvidsson, professore associato della Chalmers University of Technology di Göteborg, che ci sia un problema per l’ambiente. Come spiega il professor Rickard Arvidsson pur non essendo nocivo per le persone, il nanosilver potrebbe essere tossico per la vita acquatica. Arvidsson ha detto che un utilizzo massiccio del nanosilver nella produzione di abbigliamento potrebbe avere come conseguenza un’alta concentrazione di argento nei fanghi degli impianti di trattamento delle acque reflue. Tanto Natalie von Goetz quanto Rickard Arvidsson ritengono che la ricerca sui rischi potenziali dei nanomateriali sia in ritardo rispetto alla loro commercializzazione.
Il potenziale commerciale delle nanotecnologie tessili è immenso. Ciò è dovuto principalmente al fatto che i metodi classici per conferire ai tessuti determinate proprietà non hanno effetti permanenti e svaniscono con il susseguirsi dei lavaggi e dell’usura. Al contrario le nanotecnologie assicurano una lunga durata ai tessuti poiché le nanoparticelle hanno un ampio rapporto superficie – volume e una grande energia superficiale. Ciò si traduce in un’incredibile affinità con i tessuti ed un considerevole aumento della durabilità delle funzioni.
È lungo l’elenco dei vantaggi che le nanotecnologie apportano ai tessuti. Innanzitutto si migliorano le proprietà fisiche dunque la resistenza, la durabilità, la leggerezza. I tessuti, inoltre, diventano intelligenti e dunque possono rispondere ai cambiamenti ambientali ma anche essere in comunicazione con dispositivi elettronici così da inviare informazioni sui parametri corporei. Le nanoparticelle antimicrobiche conferiscono al tessuto proprietà antibatteriche. Si possono anche creare indumenti che offrono la massima protezione dai raggi UV.
Come detto, le ricerche sull’impatto ambientale sono in forte ritardo rispetto alla loro commercializzazione; tuttavia, molti esperti ritengono che le nanotecnologie tessili possano rappresentare una soluzione per i problemi connessi alla sostenibilità ambientale. Gli aspetti positivi, da questo punto di vista, non sono pochi. Per esempio, l’abbigliamento prodotto grazie alle nanotecnologie consente uno sfruttamento delle risorse più efficiente. Parliamo di materiali leggeri e resistenti per la cui produzione è richiesta una minore quantità di energia. Le nanotecnologie, inoltre, permettono di produrre minori rifiuti perché si riduce il materiale di scarto. Infine, le nanotecnologie tessili possono rappresentare la strada per accedere alla trasformazione dell’industria tessile facilitando il passaggio da un modello oneroso e poco competitivo ad un modello più competitivo, qualitativo e sostenibile.